sabato 29 novembre 2014

Il Metodo della Saponificazione a Freddo

Ciao a Tutti,
dopo avervi parlato del sapone fatto in casa, della storia del sapone, e del meccanismo di funzionamento del sapone e dei detergenti in genere, passo finalmente alla pratica base della saponificazione.
Non mi dilungherò su ricette e su come “formulare” un sapone, vi ho parlato di un calcolatore ottimale per il sapone, e prossimamente pubblicherò qualche ricetta base per un sapone semplice, ma ora mi voglio concentrare sul procedimento che mi hanno insegnato le mie maestre di saponificazione: il metodo a freddo.
Ci sono numerosissimi modi di saponificare, tra cui il lunghissimo procedimento con cui si ottiene il sapone d'Aleppo, ma il più semplice da realizzare in casa è questo.

Prima di cominciare qualche indicazione di base:

  1. La Soda Caustica è pericolosa, va maneggiata attentamente, ma NON È IL MALE! Quindi non spaventatevi, la cosa migliore è prendere le giuste precauzioni, ma fare il tutto con calma e tranquillità
  2. La Soda Caustica è estremamente idrosolubile, quindi in ogni caso, la soluzione più efficace è sciacquare. Non servono detergenti, non servono solventi, qualsiasi problema con la soda si risolve (e soprattutto si previene) con l'acqua a portata di mano, una delle strategie migliori quindi, è lavorare con la soda direttamente nel lavandino.
  3. Attenzione alle ricette che trovate online, prima di mettervi a fare un sapone, informatevi bene sulla ricetta che state realizzando (se soprattutto sia davvero una ricetta per un sapone e non una ciofeca nel migliore dei casi, un prodotto pericoloso nel peggiore), e soprattutto valutate se siete effettivamente in grado di fare quella ricetta. Se siete alle prime armi piuttosto fate ricette estremamente semplici (non usate coloranti, non usate procedure complesse, fate dei semplici saponi bianchi-giallognoli, fate del sapone da bucato che non necessita profumazione o decorazione, usate fragranze o oli essenziali già testati da altre saponificatrici, alcuni di questi ammassano il sapone, e vi trovereste a dover buttare tutto)

Cosa dovete assolutamente avere per fare il sapone: 

  1. PROTEZIONI: iniziate con la protezione completa, “camice” (se non ne avete potete usare tute da lavoro, ma anche vecchi indumenti ecc…Insomma qualsiasi cosa che vi copra la pelle di torace e braccia, ma non vi scocci rovinare), occhiali protettivi (basta che siano grandi, anche se l'ideale sono le "mascherine" da lavoro, io ad esempio ne uso una da imbianchino), mascherina (le vendono in farmacia, prendete quelle con il filtrino, le potete riutilizzare), guanti di gomma (vanno bene quelli per lavare i piatti), poi con l'esperienza potrete anche ridurre il livello di protezione, ma prima cominciate così, è meglio che doversi fare un mese a cortisone per uno schizzo di sapone nell'occhio.
  2. Un minipimer ad uso esclusivo spintattatorio per evitare che i residui di fragranze e oli essenziali assorbiti dalle parti in plastica finiscano anche nel minestrone. Per saponi particolari come il Whipped vi serviranno anche le fruste, ma lasciamo queste ricette per quando saremo esperte
  3. Almeno un termometro, l'ideale sarebbe averne due, ma all'inizio ci accontentiamo. È necessario che legga le temperature dai 30° ai 100° C circa, quindi o si acquista online un termometro da laboratorio, o si usano quelli da cucina (quello dell'Ikea ad esempio va benissimo)
  4. Una bilancia digitale da cucina per pesare oli, soda e acqua, una bilancina di precisione almeno da 0,1g per pesare polveri decorative e fragranze/oli essenziali
  5. Un contenitore di vetro pirex o plastica (no metallo) per la soluzione di soda, meglio se con un manico, di solito si usano le caraffe da laboratorio in polipropilene oppure le tazze dosatrici in pirex, da cucina, idem per il cucchiaio/cucchiaino con cui si preleverà la soda, niente metallo, meglio plastica, piuttosto prendete una posata usa e getta che potete tranquillamente sciacquare e riutilizzare solo a quello scopo, la soda si lava via senza dover usare sapone o altri detergenti.
  6. Una pentola da cucina NON IN ALLUMINIO, per scaldare gli oli, un pentolino più piccolo può essere usato per sciogliere/scaldare a parte i grassi delicati, quelli che si preferisce inserire a nastro
  7. Diverse spatoline leccapentole ad esclusivo uso spignattatorio, per mescolare il sapone e per pulire la pentola
  8. Diversi stampi per fare il sapone: potete usare qualsiasi tipo di stampo di silicone per dolci o per ghiaccioli (ma che poi venga usato solamente per saponificare o spignattare), potete usare stampi in legno foderati di carta da forno, cartoni di tetrapack di latte/succo o tubi delle patatine, molto ben puliti in ogni angolo (per fare le versioni mini vanno benissimo alcune confezioni di yogurt da bere), o in casi estremi potete foderare con della carta da forno qualsiasi contenitore comodo come teglie o pirofile della giusta altezza. Per le prime volte ci si arrangia con quello che si ha, poi nel caso si decide anche il tipo di sapone che si vorrà fare, e di conseguenza anche il tipo di stampi
Una volta stesa la ricetta, per cui vi potete appoggiare a Soap Calc, soprattutto se siete alle prime armi, potete cominciare:
Vi consiglio, almeno per la prima volta, di inserire la quantità d'acqua standard che inserisce il calcolatore, 38%, è tanto per un sapone semplice senza lavorazioni, ma se siete inesperte e avete bisogno di più tempo è meglio, io stessa ho cominciato così, in questo modo potrete stare tranquille che il sapone non si addenserà troppo in fretta (a meno che non ammassi con le fragranze), e avrete tempo di fare tutto senza panico.
Di contro avrete un sapone più morbido, che ci metterà di più ad addensarsi negli stampi e che dovrà essere congelato per essere rimosso da quelli in silicone, ma almeno non rischierete di buttare via tutto già dopo il nastro.
Il mio primo sapone in effetti ha ammassato, probabilmente l'ho salvato solo perché avevo inserito molta acqua, e ho avuto tempo di lavorarlo a sufficienza.

Allora procediamo per gradi. Io utilizzerò il metodo a freddo, ovvero non farò scaldare nessun olio oltre i 45°C, in particolare, la variante specifica che uso, è quella di mescolare la soluzione di soda e gli oli quando entrambi avranno raggiunto quella temperatura.
La soluzione di soda svilupperà calore non appena butteremo le scaglie nell'acqua, di conseguenza dovremo aspettare che si raffreddi, al contrario, gli oli, di solito sono freddi.
Quindi, una volta preparata la ricetta e controllati i parametri (io mi sono fidata di quelli solo in parte, ho comunque chiesto a persone più competenti una conferma della ricetta, soprattutto dello sconto), si può cominciare.

La prima cosa da fare, è preparare la pentola con i grassi.
Sicuramente perché almeno si provvederà a preparare tutto ciò che è “innocuo” prima di bardarsi, e poi perché è meglio avere tutto pronto mentre si attende il raffreddamento della soluzione di soda.
Tanto gli oli ci mettono un attimo a passare dalla temperatura ambiente ai 45°C.

Importante: nel caso i grassi siano solidi, vanno sempre sciolti per intero, per evitare di inserire nel sapone solamente alcune frazioni del grasso.
Quindi prima metterete a bagnomaria il contenitore dove avete i grassi solidificati, li scioglierete del tutto (di solito stando sotto i 50°C si sciolgono tutti), e successivamente peserete la quantità di grasso dopo averlo ben mescolato, in modo da non ritrovarvi un olio frazionato.
Una volta pesati tutti i grassi, quelli sciolti e quelli che non avevano bisogno della procedura, abbiamo pronta la pentola, che possiamo mettere sul fornello spento pronta per essere scaldata solo quando serve.

Se decidete di fare un sapone inserendo delle piccole quantità di oli e burri pregiati (es. Karité, Avocado, Mango ecc...), potete scioglierli a parte e inserirli “a nastro”, ovvero subito dopo aver versato la soluzione di soda nella pentola degli oli principali.
Questo permette (molto limitatamente) di “rovinarli il meno possibile”. Il processo di saponificazione avviene comunque nelle ore successive, ma inserire alcuni oli dopo gli altri dovrebbe preservarli un pochino di più, dato che quando la soluzione di soda è stata del tutto versata è stata già in gran parte tamponata (uno schizzo di sapone raggiunto il nastro fa molti meno danni di uno schizzo di soluzione di soda caustica)

Prima di “bardarci” si può procedere all'ultima operazione che non necessita di protezione: potete infatti pesare l'acqua nella caraffa che avete a disposizione. Usando Soap Calc troverete questo valore calcolato direttamente da lui in ricetta.
Finita questa operazione, è importante utilizzare tutte le protezioni di cui ho parlato prima: indossate Mascherina, Protezione per gli occhi e soprattutto Guanti, andremo a pesare la Soda Caustica in scaglie/perline in un qualsiasi contenitore di plastica, io utilizzo questi di budini/yogurt, che comunque poi risciacquo accuratamente.
La Soda Caustica è fortemente igroscopica, ovvero tende ad inglobare l'umidità dell'aria, di conseguenza, non lasciatela mai nel contenitore all'aria aperta per più del tempo necessario per buttarla nell'acqua poco alla volta.
Quando la pesata è pronta, potete cominciare a versare poche scaglie alla volta nell'acqua, mai il contrario, mescolando accuratamente con l'altra mano. È importante che non si formino agglomerati di soda sul fondo del contenitore, poi si rischia di dover buttare via il sapone, perché potrebbe contenere agglomerati caustici.
Vedrete che la Soda non farà nessuna fatica a sciogliersi, e il contenitore si scalderà vigorosamente. Se fate molto sapone (oltre al mezzo kg di grassi), può essere utile, per velocizzare l'operazione e il raffreddamento, predisporre il contenitore in un catino di acqua fresca a bagnomaria fredda con anche dell'eventuale ghiaccio, o la stessa cosa anche direttamente nel lavello.
La prima volta vi consiglio però di lasciarla raffreddare al naturale, e di fare tutto con calma, anche se passerete molto tempo ad attendere.

Una volta pronta la soluzione di soda caustica potete sbardarvi in attesa che si raffreddi.
Potete intanto procedere alla preparazione della fase “decorativa” del sapone, limitandosi sempre a saponi molto basic.
In sostanza mi limito per ora al metodo per realizzare saponi monocolore, dove la polvere colorante (Mica o semplice Biossido di Titanio per ottenere un sapone il più possibile bianco), viene stemperata direttamente nella pentola degli oli, proprio in questa fase.
Potete anche scegliere una semplice fragranza per saponi, oppure buttarvi nel mixare degli Oli Essenziali (anche OE e fragranze, ma serve un certo naso).
Dovete solo fare attenzione ad alcune fragranze e Oli Essenziali perché tendono a far ammassare il sapone, ad esempio: OE di Cannella e OE di Chiodi di Garofano (ad esclusione di alcuni ricostituiti), in misura minore OE di Anice.
vi segnalo direttamente qui, sul Forum di Lola l'elenco delle fragranze sicure o non:
Dato che hanno sicuramente molta più esperienza di me.
In particolare io posso dirvi che Zucchero Filato e Vanillina di Glamour Cosmetics ammassano e Vanillina (come tutte le fragranze che sanno di vaniglia) rende il sapone marroncino!
Ora avete due soluzioni: se siete perfettamente sicuri sulla fragranza o mix di Oli Essenziali usati, potete anche inserirli successivamente nel sapone, a nastro (eventualmente direttamente nei grassi pregiati mischiati a parte).
Se invece sono Fragranze o Oli Essenziali dubbi, la cosa migliore è inserirli direttamente nell'olio, prima di versare la soluzione di soda, potrebbe non ammassare per nulla, mettendoli invece a nastro potrebbe rendervi il sapone un po' granuloso, come è capitato a me con il primo tentativo.

Prima che la soluzione di soda sia pronta, ricordatevi di predisporre il piano di lavoro: il minipimer deve poter arrivare comodamente alla pentola dei grassi (dotatevi nel caso di prolunghe), e le spatole devono essere a portata di mano.
A questo punto, una volta che la soluzione di soda è arrivata intorno ai 50°C, potrete cominciare a scaldare la pentola degli oli, sul fuoco più basso.
In base alla potenza del vostro fornello, considerate che gli oli si scaldano in frettissima, anche sul fornello più piccolo al minimo, quindi fate attenzione.
Ad un certo punto comunque avrete le due fasi a una temperatura adatta, non succede nulla se avete una fase a 44°C e l'altra a 46°C, non vi preoccupate.

Ora vanno rimesse per bene tutte le protezioni, e e si può iniziare con il versare poco alla volta la soda negli oli. Se la brocca permette di inserirla comodamente a filo è la situazione ideale.
All'inizio potete dare mescolate per 3-4 secondi, poi potete cominciare a usare il minipimer, già comodamente pronto.
In base al minipimer che avete dovete tener conto di due fattori fondamentali:
Se avete un minipimer “professionale” con velocità piuttosto basse, potete usare una velocità bassa-intermedia e poi aumentare leggermente, se invece avete un minipimer basic, con solo una o due velocità dovete considerare che saranno entrambe troppo forti per il sapone, quindi dovrete usare una tecnica differente: bisogna continuare a schiacciare e rilasciare il tasto della velocità più bassa, in modo da non mantenere mai il frullatore a massima velocità.
In entrambi i casi è importante cercare di raggiungere tutti i punti del prodotto, quindi è utile, mentre continuate a versare a filo la soluzione di soda, muovere il minipimer in tutte le direzioni: mescolando con movimenti rotatori, e alzando e abbassando il minipimer, ma sempre senza alzarlo troppo, per non rischiare schizzi (nonostante le protezioni).

Vi accorgerete che il sapone è pronto, ovvero ha raggiunto la fase “nastro” quando avrà raggiunto una consistenza cremosa, e comincerà a cambiare il modo in cui viene frullato dal minipimer.
È questo il momento in cui vanno introdotti i grassi “pregiati”, precedentemente scaldati a 45°C anche loro.
Dopo qualche altra frullata per incorporare il nastro, il sapone può essere versato negli stampi che abbiamo predisposto.
Per sicurezza, soprattutto all'inizio, è sempre meglio preparare qualche stampo in più, poi vi farete la mano e avrete molti meno problemi
In ogni caso si preparano gli stampi sempre in anticipo, per evitare che il sapone si addensi troppo in fretta.

Una volta versato il sapone negli stampi, dovrete attendere un tempo variabile prima di rimuoverlo dagli stampi.
Io per sicurezza, lo lascio anche 3-4 giorni se uso il 38% di acqua.
Usando gli stampi in silicone poi, è sempre consigliabile infilare lo stampo nel freezer una mezza giornata prima di andare a rimuovere il sapone, in questo modo eviterete possibili danni, forzando all'uscita un sapone troppo morbido, che quindi si spatascia o si spezza.
Molto più semplice quando si va a realizzare un sapone in stampi grandi, dove viene fatta qualche lavorazione particolare. Dato che lo stampo (di solito in legno) viene rivestito di carta forno, diventa piuttosto agevole tirarlo fuori dallo stampo quando è pronto.

Una volta versato il sapone negli stampi, si dovrà attendere, e in base alla ricetta specifica (soprattutto la quantità d'acqua), il sapone si addenserà e indurirà più o meno in fretta.
Di solito la consistenza è giusta quando il sapone non è più deformabile andando a toccarlo, ma in base anche allo stampo scelto, sarà più o meno veloce il processo.
Con tetrapack e tubi delle patatine penso ci siano meno problemi, perché si va a rompere il contenitore.
Quando si va a realizzare un grosso pezzo di sapone, per poi tagliarlo in saponette, bisogna anche verificare che il sapone sia sufficientemente duro per essere tagliato.
Una volta all'aria per qualche giorno, lo dovrebbe essere, ma se ad esempio il sapone vi ammassa un po', potrebbe essere già pronto anche dopo 36-48h.
Vanno sempre usati coltelli a lama liscia e va sempre bagnata la lama del coltello prima e dopo ogni taglio.
Se volete un sapone estremamente preciso nei tagli, vi consiglio di tenere da parte tutti gli eventuali scarti, possono essere utilizzati per realizzare lavorazioni particolari di saponi.
Il sapone fatto in casa dà il meglio se viene tenuto su un portasapone di legno, meglio se scanalato/bucherellato, in modo che l'acqua venga assorbita o scoli via.
Però una volta tagliato, il sapone deve stagionare, prima di essere utilizzato. In base alla quantità d'acqua inserita il tempo è variabile, di solito tra i 2 e i 4 mesi, poi potrete usarlo.
Vi accorgerete se è passato troppo poco tempo, perché il sapone tenderà a disfarsi e ad asciugare poco, anche nel portasapone più adatto.

Spero che il post vi sia interessato, e buona saponificazione!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie personali maestre di saponificazione

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