giovedì 30 luglio 2015

I Condizionanti per Capelli, cosa sono e come sceglierli nei prodotti e nelle ricette

Ciao a Tutti,
Oggi voglio parlarvi dei Condizionanti, argomento di cui non ho ancora scritto.
Si tratta di una serie di molecole che servono per raggiungere uno specifico scopo: districare i capelli.
Possiamo distinguere due principali categorie di condizionanti:
1) I veri e propri tensioattivi Cationici, che aderiscono alla fibra del capello, formando un film più o meno resistente.
2) Molecole che “ammorbidiscono” il capello, lo appesantiscono leggermente, e quindi lo rendono più flessibile e facilmente districabile.

Vi avevo parlato dei tensioattivi qui e delle molecole aggiuntive per i detergenti qui, dove ho nominato alcuni tensioattivi, come il Sodium Cocoamphoacetate, che hanno blande azioni districanti,. Infatti tendono ad aderire al capello più degli altri, ma non fanno abbastanza per capelli esigenti. Aumentano di pochissimo la districabilità, ma per capelli lunghi, crespi e ricci probabilmente serve un vero e proprio condizionante, anche nello shampoo, e non solo nel balsamo o nel Leave-In.

Esistono tantissime molecole che svolgono uno o entrambi questi due ruoli, ma comincio col parlarvi dei principali.
La prima categoria di sostanze sostanzialmente è composta da quaternari, ovvero molecole caricate positivamente che a contatto con i capelli tende a mantenerli il più possibile distanti fra loro, aumentandone così la pettinabilità e il volume, infatti tendono ad appiccicarsi sul capello, formando un film più “scivoloso”.
L'effetto del condizionante, è proprio quello di rimanere sul capello, anche dopo il risciacquo, infatti, è quello che ci si aspetta da un prodotto districante, al contrario di un prodotto detergente, che viene lavato via insieme allo sporco grasso.
Anche se “sporcare” il capello sembra controproducente, in realtà è proprio quello che serve. Il capello troppo lavato e sgrassato per forza di cose si annoderà, non avrà nulla sulla sua superficie in grado di farlo “scivolare via”. Insomma ci sarà sempre troppo attrito.
Chiaramente non si parla di ungere il capello con l'olio, ma trovare il giusto equilibrio fra capello lavato e capello “lubrificato”.
Anzi, è praticamente inutile lavorare sul “nutrire” il capello con l'olio, perché effettivamente il capello è formato solamente da accumuli di proteine “morti”, è molto meglio lavorare sulla sua protezione attiva, che avviene tramite i condizionanti.
I condizionanti siliconici agiscono allo stesso modo, solo che a differenza dei tensioattivi cationici hanno una solubilità in acqua estremamente bassa, e tendono quindi ad accumularsi, finendo con l'appesantire il capello nel lungo termine.
Infatti tutti i tensioattivi cationici vanno ad aderire sulla superficie anionica del capello, ma quelli non siliconici, normalmente resistono ad un primo risciacquo, non di più.
Mentre i siliconi e i condizionanti siliconici aderiscono e non se ne vanno più, se non dopo un sacco di lavaggi. Io stessa per ripulire un flaconcino di cristalli liquidi esauriti ho dovuto usare il solvente per vernici.
Nella prima categoria, ci sono molte molecole, ma tutti i quaternari lavorano allo stesso modo.
Queste prime due molecole sono le più diffuse e le più efficaci. Come tutti gli ammoni quaternari sono molecole a pallino rosso perché inquinanti, ma questo è il prezzo da pagare per un prodotto funzionante.
Un prodotto poco efficace inquina lo stesso, anche se meno, con la differenza che non raggiunge lo scopo per cui è creato.
Lo stesso Fabrizio Zago lo ammette in questa occasione.
Abbiamo quindi:
Behentrimonium Chloride: si presenta come un prodotto solido, in perle e va usato in percentuali 1-10%.
Si tratta della molecola condizionante più efficace sul mercato (almeno fino ad ora), presenta tutte le caratteristiche che ho appena elencato: funziona molto bene, ma di fatto è a pallino rosso perché inquina. Nessun problema però per la salute del capello.
Viene venduto anche mischiato con Isopropyl Alcohol, contenuto circa al 15%.
Proprio perché si tratta di un prodotto ceroso, di solito rende al meglio quando viene inserito in un prodotto Rinse-Off, ma esistono anche prodotti Leave-In che lo contengono, e dipende da persona a persona l'effetto, oltre che dall'utilizzo preciso (es. solo sulle punte).

Cetrimonium Chloride: si tratta del secondo condizionante più largamente usato nei prodotti commerciali. Ed è sicuramente uno degli ingredienti più efficaci, nonostante sia piuttosto inquinante per le falde acquifere (ma non più della produzione della maggior parte degli oggetti che usiamo quotidianamente). Si presenta come un liquido (pasta), e si usa al 1-5%.
Proprio perché è liquido, a differenza del precedente, è più leggero, e dovrebbe essere più indicato per i prodotti Leave-In. Inoltre essendo liquido, probabilmente è meglio “lavorabile” per essere inserito in un prodotto che deve, per comodità, essere più fluido per essere applicato in modo più preciso e fine di una qualsiasi maschera o balsamo a risciacquo.

Stearalkonium Chloride: l'azione svolta è la stessa dei precedenti, si tratta però di una molecola molto economica, e che è nata principalmente per uso tessile, ma che è stata trasposta per l'uso cosmetico.
La sua similarità al Benzalconio Cloruro, conservante con una certa tossicità, non la rende una molecola molto rassicurante, è piuttosto allergizzante, anche se non sono ancora emersi studi definitivi a favore della tossicità. 

Hydroxypropyl Guar: si tratta di un polimero non ionico ottenuto dalla Gomma Guar, un gelificante formato da zuccheri e fatto reagire con Ossido di Propilene. Proprio per quest'ultima molecola non è un prodotto completamente vegetale, ma non ha forte impatto, dato che è inserito nel biodizionario con il semaforo verde.
Si tratta di un gelificante, ma grazie al suo potere lubrificante viene anche usato come blando filmante, in modo simile alle mucillagini.

Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride: in questo caso abbiamo un vero e proprio condizionante, derivato dalla trasformazione di Guar in un vero e proprio tensioattivo cationico.
Come tutti i condizionanti, va a formare un film sul capello, in piccole quantità protegge il capello, ma inserito in eccesso nei prodotti homemade tende ad accumularsi, e la conseguenza è parzialmente simile a quella dei filmanti siliconici, anche se sicuramente è molto più “lavabile”.
Si tratta di una polvere bianco-giallina, che va solubilizzata nell'acqua calda della ricetta, mescolando a lungo e frullando, formando una “bavetta”.
Va usato tra lo 0,15% e il 2%, ma già oltre allo 0,4% diventa molto pesante sul capello, rendendolo alla lunga unticcio anche dopo il lavaggio.

Hydroxypropyl Guar Hydroxypropyltrimonium Chloride: a differenza del condizionante precedente, viene utilizzata Guar lavorata (Hydroxypropyl Guar), invece del semplice Guar, e questo presumibilmente rende l'ingrediente a pallino rosso, al posto che giallo, ma sempre ammoni quaternari sono entrambi, e allo stesso modo inquinano, ma effettivamente almeno funzionano molto bene.

Stearamidopropyl Dimethylamine: condizionante a pallino giallo, data la possibile origine animale della parte di stearico (in realtà vale per qualsiasi ingrediente che lo contenga, la maggior parte dello stearico usato in cosmesi è di origine animale, ma nel caso dei cosmetici in commercio l'unica è contattare l'azienda, nel caso della materia prima contattare il produttore).
Si tratta sempre di un quaternario, e agisce allo stesso modo dei precedenti, senza però essere così enormemente diffuso.
Si tratta del condizionante venduto da Aromazone con nome commerciale Emulsifiant Conditioner Emulsifier.

Dipalmitoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate (Esterquat): si trova anche in shampoo e balsamo non del tutto ecobio, è una delle tante molecole che fa parte dell'ampia categoria di condizionanti totalmente green.
Il nome cambia solamente in relazione alla fonte originaria del grasso di partenza.
In questo caso si parte da Acido Palmitico.
Fa parte di un condizionante pronto (Dehyquart C 4046), che però ha questo inci: Cetearyl Alcohol, Dipalmitoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate, Ceteareth-20. Sinceramente non ho trovato altre materie prime pronte all'uso con questa molecola di Esterquat.

Dihydrogenated Palmoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate (Esterquat): A differenza della molecola precedente, la fonte di partenza è un grasso idrogenato. Viene venduto con il nome commerciale Varisoft WE 38 DPG.

Distearoylethyl Dimonium Chloride (Esterquat): è il tipo di Esterquat che vende Camelis, venduto in perle insieme a Cetearyl Alcohol (25-35%), e si usa circa al 10%.
Stando alla loro scheda tecnica dovrebbe essere un condizionante paragonabile al Behentrimonium Chloride, anche se su questo non posso certo garantire personalmente.
Penso che come per tutti gli Esterquat dipenda più dal tipo di capello, ho la sensazione che sui miei capelli, particolarmente indomabili, nonostante siano appena appena mossi, non basti comunque, ma nulla vi vieta di provare.

Distearoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate (Esterquat): si tratta del tipo di Esterquat che vende Vernile, in palline, con Alcol Cetearilico come eccipiente, Nome commerciale Dehyquart F 75 (o anche F 3075). Si differenzia dal primo solo per l'uso di Acido Stearico al posto di Acido Palmitico.
Il condizionante è presente a circa il 70%, a differenza di molti altre materie prime pronte, proprio per questo motivo si usa al 2-4%, una dose inferiore rispetto agli altri Esterquat.
È il condizionante principale del Triticum Fitobalsamo all'olio di Germe di Grano di Fitocose, che rappresenta uno dei prodotti più rappresentativi del genere, un balsamo molto nutriente, che però non contenendo i classici condizionanti non biodegradabili può dare un'idea dell'effetto dell'Esterquat sui propri capelli.
Se un balsamo del genere non funziona, probabilmente avete per forza bisogno dei più diffusi ammoni quaternari.

Dicocoylethyl Hydroxyethylmonium Methosulfate (Esterquat): si tratta di un altro tipo di Esterquat, in questo caso proveniente da Olio di Cocco, quindi sicuramente di origine vegetale, cosa non detta per i tipi di Esterquat precedenti.
Il nome commerciale è Dehyquart L 80, e usa come eccipiente il Propylene Glycol, non ecobio.

Hydroxycetyl Hydroxyethyl Dimonium Chloride (Esterquat): si tratta di un Esterquat poco usato, l'ho visto raramente, sia negli inci, sia come materia prima. Si tratta di un prodotto a base acquosa, venduto con concentrazione media del 21,5-24,5%. Il nome commerciale è Dehyquart E-CA.

Cocodimonium Hydroxypropyl Hydrolyzed Wheat Protein (Vegequat): Condizionante cationico di origine completamente vegetale, prodotto a partire da Olio di Cocco. pH ideale 4-5. Dosi ideali di utilizzo nei prodotti per capelli 1-2,5%, più basse per prodotti Leave-In per capelli e per la pelle.
Viene venduto da Vernile proprio con il nome di Vegequat.

Behentrimonium Methosulfate: non si tratta di un Esterquat, nonostante abbia una parte di Metilsolfato, fa parte della famiglia dei quaternari, risultando però meno impattante sull'ambiente, ma parallelamente, è molto probabile che condizioni anche di meno. Probabilmente è un'ottima scelta per chi non ha grande necessità di grandi quantità di condizionanti, ma per chi ha capelli molto ricci, lunghi e crespi, penso vada assolutamente preferito uno dei primi due condizionanti in un balsamo.
Si tratta del condizionante Emulsifiant BTMS di Aromazone, che contiene come primo ingrediente Cetearyl Alcohol.

vari Quaternium/Polyquaternium: vengono contraddistinti da un numero, ma essendo molecole estremamente diverse fra loro, con in comune solo la presenza di più ammoni quaternari, vanno valutati singolarmente.
Alcuni di questi sono siliconici, quindi attenzione.
In ogni caso sono tutti condizionanti “da shampoo”, ovvero si usano in piccole quantità, e non sono abbastanza efficaci da fare “tutto il lavoro”, a meno che non abbiate dei capelli non particolarmente esigenti.

Proteine Quaternizzate: essendo appunto, quaternizzate, fungono da condizionanti, molto più delle semplici proteine idrolizzate. All'azione sostantivante della proteina si aggiunge l'azione ammorbidente e filmante della parte cationica, che quindi agisce in parte come un tensioattivo cationico.
Ovviamente anche in questo caso, non ci si può aspettare lo stesso effetto di un vero e proprio condizionante, ma sicuramente possono essere un'ottima aggiunta agli shampoo, dove non si prevede una fondamentale azione districante, come nel caso di un balsamo.

Hydroxypropyltrimonium Honey: nonostante il nome, non si tratta di un Esterquat, e nemmeno di un vero e proprio condizionante cationico, viene commercializzato col nome di Honeyquat 50 o PF (o solo Honeyquat per Aromazone), ma di fatto non è altro che Miele Quaternizzato, insomma funziona in modo simile alle proteine quaternizzate, ma la molecola di partenza sono gli zuccheri contenuti nel miele, e non le proteine.
Si tratta dopotutto di un ingrediente non biodegradabile, e inquinante più o meno come i classici condizionanti quaternari, quindi tantovale usare direttamente quelli, che risultano pure più efficaci.
A differenza delle proteine quaternizzate però, in questo caso abbiamo una molecola molto più piccola, e secondo le schede tecniche in grado di penetrare nelle fibre del capello. Viene descritto anche come un ottimo condizionante cutaneo, utilizzabile anche nei prodotti viso e corpo, come molti quaternium e polyquaternium.

Il vantaggio delle ultime categorie di sostanze, i non veri e propri condizionanti, è che indicativamente possono essere ingredienti da aggiungere a prodotti già pronti, ma che si sono dimostrati poco districanti, anche se è un'indicazione molto generica, e bisogna sempre considerare la formula del prodotto pronto e la specifica sostanza. In ogni caso non trasformano il prodotto, ma nel caso abbiate voluto provare un prodotto 100% ecobio, e non vi siate trovate, tanto vale provare qualche aggiunta per non buttarlo o per usare un prodotto del tutto non efficace.

Ulteriori molecole che possono agire come blandi condizionanti, adatti probabilmente solo ai capelli meno esigenti, sono sostanze come le Mucillagini, il Miele, le Carragenine (Come il Silicone Vegetale di Aroma Zone) e le proteine non quaternizzate. Questi ingredienti sono forse più efficaci in prodotti condizionanti Leave-In, piuttosto che in shampoo e balsami a risciacquo.
Ma si tratta solo di aggiunte “di contorno” per la maggior parte dei casi. Solo capelli corti e lisci normalmente se le fanno bastare, dato che formano un film molto leggero sul capello, o riescono solo ad ammorbidirlo un po'.
Dovete vedere sempre voi, in prima persona, in base ai vostri capelli, che tipo di prodotto scegliere, se uno completamente ecobio, ma poco condizionante, per forza di cose, oppure un prodotto estremamente efficace, anche se non biodegradabile, o infine un prodotto che sia un buon compromesso. Io di solito opto per quest'ultima opzione.

Spero che il post vi sia piaciuto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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