domenica 11 ottobre 2015

il cowash, cosa ne penso e qualche consiglio su come farlo!

Ciao a Tutti,
quest'oggi voglio affrontare un argomento particolare, di cui effettivamente non mi sono mai occupata:
il Cowash.
In rete potete trovare tantissime indicazioni sul cowash, ma il sistema in sé non è una novità, infatti è nato fin dall'inizio dalla semplice abbreviazione di “Conditioner Wash”, ovvero usare un balsamo al posto dello shampoo per la normale detersione dei capelli.
In USA esistono dei prodotti appositi proprio per questo uso: i washing conditioner, balsami appositamente formulati per lavare il giusto.
In Italia (come penso del resto dell'Europa), si è più che altro diffuso l'uso degli Shampoo e Balsamo 2in1, me li ricordo già fin da quando ero piccola, forse erano proprio quelli i primi sul mercato.
Quello che invece non è mai esistito a livello commerciale (e forse c'è un motivo), è l'unione del semplice balsamo (che già potrebbe stare, ne ho provati un paio), allo zucchero, o a qualche altra sostanza scrubbante.
Io non ho mai avuto il coraggio di provare, ho una cute già di suo sufficientemente sensibile, da avere i brividi già solo a pensarci!
In ogni caso ai capelli bene non fa, nessuna conseguenza, visto che sono un accumulo di proteine morte...ma effettivamente questo trattamento non fa altro che aumentare drasticamente la probabilità di avere doppie punte e di sfibrare i capelli.
Infatti i capelli, a differenza della pelle, non hanno la possibilità di esporre sempre strati “nuovi”, una volta rovinati quelli esterni (come succede con l'epidermide).

Ma veniamo allora al vero e proprio cowash, che viene fatto con un semplice balsamo, senza aggiunta di agenti scrubbanti.
Si tratta di un lavaggio tramite tensioattivi cationici, detti anche condizionanti.
Ve ne avevo già parlato anche quando affrontavo l'argomento tensioattivi, a differenza dei più comuni tensioattivi cationici, molto affini allo sporco, i cationici sono molto affini al capello, quindi tendono a ricoprirlo, e in questo modo a proteggerlo fino al lavaggio successivo frapponendosi fra la superficie del capello e gli agenti atmosferici.

Il cowash è un'alternativa allo shampoo che va benissimo, equivale al “latte detergente”, usato per la pelle. Infatti si utilizza sicuramente una minore quantità di tensioattivi (quelli ci sono sempre), cationici, e il tutto in un prodotto che comunque contiene una fase grassa.
La fase grassa dei balsami chiaramente non è la stessa di una crema, infatti gli oli sono presenti a piccolissime percentuali (massimo 4-6% di solito), mentre abbiamo maggiori quantità di alcoli, i più comunemente usati Alcol Cetilico, Cetilstearilico e Stearilico. Sono anche loro grassi, ma non sono unti allo stesso modo, sono più affini alle cere, unti, ma “asciutti”.
In questo modo si va a ridurre il livello di aggressività del prodotto, mantenendo comunque una capacità lavante.
Non si tratta di un tipo di lavaggio adatto per lunghissimi periodi di tempo, ma è un'ottima alternativa di lavaggio quando si espongono i capelli a qualche tipo di stress periodico, come ad esempio una o due settimane al mare, o comunque si lavano i capelli tutti i giorni per sport o lavoro.
In quel caso il cowash ha davvero un senso.

Io ho provato ad usare il cowash con una certa abitudine durante l'estate.
Infatti ho avuto necessità di lavarmi i capelli giornalmente, andando in piscina e in palestra, è stato su consiglio del mio parrucchiere che ho provato il cowash per la prima volta, e ho provato assolutamente senza aggiungere lo zucchero, che vedo aggiunto in molte ricette sul web.
Effettivamente, piuttosto che usare lo shampoo tutti i giorni, anche se ne uso uno molto delicato, è sicuramente inutile se di fatto ho i capelli puliti (cioè, li lavo solo per aver sudato).
Così sono alcuni mesi che nei periodi in cui devo lavarmi i capelli tutti i giorni alterno il mio solito shampoo al semplice lavaggio col balsamo.
Come balsamo per il cowash sono comodissima ad usare lo Splend'Or al Cocco, che uso ormai da anni come balsamo “leggero”, anche dopo lo shampoo, alternandolo a qualche uso saltuario di balsami più nutrienti (come ad esempio quello della Shultz o la Maschera dell'Omia.

Purtroppo ora dovrò trovare un nuovo balsamo per il cowash, perché ho visto che i nuovi lotti di balsamo Splend'Or al Cocco hanno cambiato di nuovo INCI, peggiorandolo un pochino.
Online ho sentito parlare di questi balsami come perfetti per il cowash, oltre a quello che ho usato io:
Jacklon – Balsamo al Cocco

Probabilmente ce ne sono in commercio tantissimi altri, ma il requisito fondamentale è che non contengano siliconi, e secondariamente che costino poco, visto che se ne usa in abbondanza.
In generale, il cowash è un modo di lavare i capelli adatto principalmente a chi ha i capelli ricci, crespi e particolarmente indisciplinati.
Non è un trattamento consigliato per chi ha pochi capelli, fini, e tendenti al grasso o allo scarso volume, perché potrebbe appesantirli un pochino, cosa che di solito non succede invece a chi ha capelli che vanno domati.
Le indicazioni di base sono però quelle usare una dose abbondante di balsamo, di lasciare in posa a lungo, almeno 2-3 minuti, massaggiando, e poi di sciacquare molto a lungo.
Infatti i condizionanti cationici tendono ad aderire di più al capello, per lavare hanno bisogno di un risciacquo più lungo, anche se non troppo, perché altrimenti viene meno l'effetto filmante, che rende i capelli più morbidi e disciplinati.
Come ho già anticipato, è un tipo di lavaggio che non consiglio come trattamento permanente, alla lunga è necessario un lavaggio più sostenuto, altrimenti a soffrirne è principalmente il cuoio capelluto, più che le lunghezze e le punte.
In generale è un trattamento che sembra rendere molto meglio quando non si asciugano i capelli con il phon, ma si lasciano asciugare naturalmente all'aria.
Un'alternativa, per chi si trova con i capelli troppo appesantiti con il cowash, ma troppo sgrassati con gli shampoo, può essere quella di fare prima un cowash con abbondante balsamo, e poi lavare i capelli con poco shampoo delicato, magari di quelli che risultano poco lavanti. In questo modo si potrebbe trovare un buon equilibrio tra detersione e stress al capello.
In ogni caso, non aspettatevi che funzioni per forza come lavaggio “normale”, se cercate un metodo di lavaggio che vi lasci i capelli puliti per 2-3 giorni dopo il lavaggio. È più che altro un metodo di pulizia per chi è costretto a lavarsi tutti i giorni.
Oltre al semplice cowash con solo balsamo, c'è chi si trova molto bene a fare aggiunte particolari, trasformando il lavaggio anche in una via di mezzo fra detersione e nutrimento del capello, escludendo le aggiunte scrubbanti, che considero sinceramente non adatte, ho sentito parlare di aggiunte quali Latte di Cocco, Miele, Succo di Limone ecc...in proporzioni anche diverse. Potete sempre provare!
Io sinceramente mi trovo usando il semplice balsamo, per quei periodi in cui necessito di lavare i capelli tutti i giorni, ma senza averli sporcati “seriamente”, come ad esempio se vado tutti i giorni della settimana in palestra/piscina, e ho da lavarli solamente per fare una piega decente.

Spero che il post vi sia piaciuto!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

5 commenti:

  1. Molto interessante ma non avrei il coraggio di mettere lo zucchero....però l'idea del solo balsamo non è male....

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    1. Più che altro è così che è nato il cowash...non si sa da dove sia partita questa cosa dello scrub...secondo me non ha senso! io già ho già bruciore quando mi gratto per un momento di prurito!

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    2. Infatti troppo aggressiva anche X una cute poco sensibile

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  2. E' una tecnica che io amo, ma per quanto mi riguarda tenerlo in posa non fa che appesantire la cute (pur avendo i capelli ricci e crespi) perchè mi si "aggrappa" letteralmente il balsamo ai capelli. Utilizzo sempre lo splendor :)

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    1. Probabilmente dipende tantissimo dal tipo di capelli, io lo tengo "in posa" giusto il tempo di insaponarmi il corpo, quindi si parla di un paio di minuti forse, penso che per ognuno sia diverso, non c'è una "regola" :)

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