mercoledì 28 ottobre 2015

Pasta all'Ossido di Zinco, Nuova Versione della Ricetta!

Ciao a Tutti,
Un po' di tempo fa vi avevo mostrato come realizzare una una Pasta all'Ossido di Zinco tipo Cold Cream.
Dato che le mie necessità sono cambiate, è variata la disponibilità di alcuni ingredienti, e infine volevo modificare la consistenza, ho provato a rivedere la formula, e a farne una nuova versione.
Ho voluto ridurre un pochino la fase acquosa, che rendeva la pasta un po' troppo molliccia e “scivolosa” e poco fondente.
Il metodo è sempre lo stesso della classica Cold Cream, data la densità del composto, si riesce a tenere insieme un unguento non anidro, ma che chiaramente potrebbe non tenere dopo sbalzi termici o eccessivo calore.
La formulazione è simile alla precedente, abbiamo una cascata di grassi simile (ho fatto qualche sostituzione in base agli oli vegetali che avevo in casa al momento), mentre come attivi abbiamo il fondamentale Ossido di Zinco, il Bisabololo, gli Estratti CO2, l'OE di Lavanda, il Gel d'Aloe e il Miele come lenitivi, Tocoferolo, Licopene (Oleolito di Pomodoro) e Gamma Orizanolo come antiossidanti.
Ho preferito integrare in questo modo l'azione antiossidante, visto che avevo abbondanza di queste altre due materie prime e poco Tocoferolo.
Ho poi inserito direttamente un conservante lipofilo, per comodità, al posto del Cosgard.

Ma ecco qui la ricetta:

FASE A:
Cera d'Api 5
Cera di Soia 1,5
Burro di Cacao 1,5
Burro di Karitè 40
Olio di Cocco 4
Olio di Girasole 4
Olio di Avocado 4
Trietil Citrato 2
Ossido di Zinco 7
Gamma Orizanolo 1
Tocoferolo 2

FASE B:
Gel d'Aloe 10
Miele 5
Pantenolo 3

FASE C
Fenilight 0,3
Bisabololo 0,5
Olio di Rosa Mosqueta 3
Olio di Jojoba 3
Oleolito di Pomodoro 1
Dry Flo 2
Estratto CO2 Calendula 0,1
Estratto CO2 Camomilla 0,1
OE di Lavanda 3gtt

Procedimento: 

Come per la versione precedente, è importante cominciare subito con la solubilizzazione degli estratti CO2 in tutti gli ingredienti oleosi, visto che l'operazione richiede abbastanza tempo.
Quando questi ultimi saranno sciolti, potrete anche aggiungere al contenitore in “attesa” il Dryflo.
Quando questa fase sarà a buon punto, potrete cominciare con la preparazione del bagnomaria per la fase A: si comincia con lo scaldare tutto, ad eccezione dei burri, così che non vadano a fare i granuli (a me sinceramente è successo tutte le volte con il Burro di Karitè di Gisella, mentre con quello di Dermo ho avuto molti meno problemi).

Quando tutti gli oli sono abbastanza caldi, potrete inserire il Gamma Oryzanolo, e mescolare fino a quando non si sarà completamente sciolto.
Vi consiglio, a questo punto, di cominciare già a stemperare l'Ossido di Zinco, ancora prima di inserire i burri, così quando li avrete inseriti basterà qualche mescolata in più perché i grassi aggiunti si uniformino al resto.
L'Ossido di Zinco, quando viene inserito in queste quantità, va schiacciato granulo per granulo (il mio era così già all'acquisto), altrimenti otterrete un prodotto granuloso e che tende a grattare, invece che a proteggere bene la pelle, forse potete ovviare usando un grinder o un macinacaffè ogni volta, ma io sinceramente non ho voglia di pulire ogni volta il macinacaffè, visto che il mio non è smontabile, e devo per forza bagnare tutto per lavarlo, e vuol dire non poterlo usare per almeno 3-4 giorni mentre si asciuga completamente.
Una volta stemperato bene l'Ossido di Zinco, e sciolti ben bene anche i burri siamo pronti per procedere oltre.

Avete due alternative: quando si arriva sotto i 70°C cominciare ad inserire Miele e Pantenolo, cominciare a mescolare e frullare per bene solamente quando si raggiungono i 40-45°C, per poi aggiungere anche il Gel d'Aloe.
Oppure aspettare pazientemente di raggiungere già i 40-45°C, preparando già una fase B unica, un po' come quando si fa una vera e propria crema.
L'importante è, qualunque delle due opzioni seguiate, che il prodotto deve essere mantenuto in movimento, anche prima di aver fatto le aggiunte idrofile.
Infatti il rischio non è solo per la separazione delle due fasi, ma anche per il raffreddamento non uniforme, e per il deposito dell'Ossido di Zinco.
La seconda fra le due opzioni inoltre, crea anche un altro vantaggio, potrete in realtà inserire anche qualche ingrediente della fase C prima di “emulsionare”.
In ogni caso, la temperatura di 40-45°C è già “a rischio”, nel senso che il prodotto comincia già ad essere denso abbastanza da essere difficilmente lavorabile.
Vi consiglio quindi di usare fin da subito lo sbattitore per tenere insieme le due fasi.
Una volta inserito anche il Gel d'Aloe (o comunque inserita la fase B intera), potete procedere ad inserire anche la fase C, prima che il prodotto si raffreddi troppo e risulti troppo denso (in generale bisogna stare sempre nel delicato range 40-45°C).
Vedrete che, una volta inserita la fase C, la vostra pasta diventerà giallognola-marroncina (penso succeda anche nel caso usiate gli oleoliti).
Questo è anche il momento di dare una frullata più lunga, dato che il prodotto verrà un pochino ammorbidito dall'aggiunta degli oli.
Una volta che il prodotto risulta omogeneo, e anche della giusta consistenza (intorno ai 35°C), potete travasarlo in vasetti.
Io prediligo quelli larghi e bassi, come ad esempio il contenitore piatto di molte creme per le mani.
Una volta raffreddata fino a temperatura ambiente, la pasta si solidificherà, assumendo una consistenza burrosa e pastosa, adatta ad essere manipolata un po'.
Questa consistenza è perfetta per un prodotto che si ammorbidisce col calore della pelle, ma risulta non troppo scivoloso come un olio, ma nemmeno troppo asciutto come una normale crema emulsionata.
Se ne può mettere in abbondanza dove serve, senza che si spanda troppo, e senza che dia fastidio.
Io ad esempio uso sempre questa pasta dopo la ceretta all'inguine, e mi ha cambiato la vita!
In precedenza avevo la pelle irritata anche per un paio di giorni, con questa basta solo un'applicazione subito dopo la ceretta, e sono a nuovo già dopo una notte!

Gestione delle omissioni/sostituzioni:
Come ho già anticipato nella versione precedente, gli Estratti li potete sostituire con oleoliti, sempre di Calendula e Camomilla al posto di tutta la fase grassa “neutra” (7,2g), in questo caso vi consiglierei di eliminare anche l'Oleolito di Pomodoro, che ha più che altro il ruolo di inserire un po' di Licopene come ulteriore antiossidante, e non ha un'azione lenitiva.
La formulazione della pasta non è particolarmente complessa, ed escludendo gli ingredienti di difficile reperibilità: estratti CO2, Cera di Soia e Trietil Citrato, è composta da ingredienti che dovrebbe avere anche uno spignattatore non esperto.
Chiaramente irrinunciabili Ossido di Zinco, Bisabololo, Pantenolo, Tocoferolo, Gel d'Aloe e Miele, tutti ingredienti non difficili da reperire (se avete il Bisabololo Racemico raddoppiate le dosi e togliete 0,5 di olio dalla fase C).
I grassi in sé sono necessari, ma sostituibilissimi, si può fare la ricetta anche usando solo oli alimentari: Oliva, Soia, Girasole, Mais, Vinaccioli, Riso, Sesamo, Mandorla, Lino ecc... (ormai negli empori bio trovate un sacco di oli particolari, anche se quasi tutti termolabili!)
In questo caso, essendo appunto una pasta, che già di suo non è per definizione piacevole da spalmare, la cascata di grassi non è cruciale, l'importante è che inseriate almeno la stessa quantità di oli e burri diversi, risulta preferibile piuttosto una scelta di composizione: meglio usare, se è possibile, oli insaturi come il Lino (dove io ho messo Rosa Mosqueta), ricchi di Linoleico, che ha una funzione ricostituente sulla pelle.
Mentre la Cera di Soia, ovvero un olio idrogenato, è sostituibile da un altro olio idrogenato, i più comunemente venduti sono Avocado, Mandorla, Albicocca e Oliva, ecc…
Potete anche usare un conservante diverso da quello che ho usato io, intorno al 50% della dose indicata per 100g, se si tratta di un conservante resistente alle temperature e lipofilo potete inserirlo da subito, se è solo lipofilo potete inserirlo in fase C.
Il Dryflo lo considero essenziale per l'effetto sensoriale, aiuta a rendere il prodotto un po' più asciutto, ma potete realizzare lo stesso la ricetta se non lo avete, la pasta risulterà apparentemente più unta, ma già lo è, la differenza non sarà abissale.

E anche per oggi è tutto, spero che la ricetta vi piaccia!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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