venerdì 23 ottobre 2015

Sapone Cassatina Verde!

Ciao a Tutti,
torno a proporvi un sapone cassata, come quello che vi ho già fatto vedere qui, perché effettivamente ho ancora un sacco di Saporrore da finire...
Questa volta però farò qualche modifica sia alla formula del sapone, sia agli ingredienti inseriti, che ai decorativi.
Dato che anche in questo caso rimane un sapone "ricicloso", anche in questo caso ho voluto buttarci dentro tutto quello che stava gibilando troppo a lungo nell'armadio dello spignatto.

Come sempre vi rimando agli altri post per tutto ciò che riguarda il sapone: Storia, Meccanismo Detergente, Saponificazione Casalinga (teoria) e Pratica della Saponificazione a Freddo.

Comincio quindi con le indicazioni per la ricetta, dando per scontate le informazioni dei post linkati (non è detto che abbiate i miei stessi identici oli, in base a quello che sapete di saponificazioni dovreste sapere con cosa poterli sostituire).
Come vi avevo già accennato l'altra volta, per fare la Cassata di Sapone, bisogna utilizzare al massimo il 25% di frammenti, meglio anche il 20% per non correre rischi (soprattutto all'inizio).
Anche stavolta ho fatto questo specifico calcolo per usare il mio stampo casalingo da 1kg (circa) di sapone, dato che non si è rivelato perfetto, ho fatto alcune modifiche:
Farò meno sapone, in modo che la lastra sia più sottile, e taglierò le saponette nell'altro senso, "di piatto"
Quindi, ringraziando nuovamente le mie maestre di saponificazione, che mi hanno aiutato a fare i calcoli, eccovi quindi la ricetta ripesata (fatta per poco meno di 1kg di sapone intero):

178,5g di Saporrore tagliato a cubetti
714g di Sapone Nuovo
(che essendo sempre sapone al 30% di acqua, comporterà l'uso di 500g di grassi, dato da cui partire per usare SoapCalc)



Tra le aggiunte:
Etidronato: come sempre ho l'usato allo 0,3% dei grassi, quindi 1,5g
Oleoresina di Rosmarino: a occhio, circa 1g (è troppo viscosa per pesarla sul bilancino di precisione e poi trasferirla), ho ripulito il vecchio contenitore.
Argilla Verde (Montmorillonite): per il colore verde chiaro. Io ho quella di Gisella, ma va bene anche quella di Aroma Zone, se ne usa un cucchiaio per ogni kg di grassi, quindi mezzo cucchiaio da inserire a nastro
Fragranza: pensando che uscisse fuori un sapone di un verde meno "caldo", ho optato per una fragranza fresca, mettendo quindi OE di Menta Arvensis, Anice, Limone e Cipresso in proporzioni 1:2:2:1 circa, ma in base ai vostri OE, dosate le proporzioni a naso.

Dato che questa volta ho voluto fare un sapone verde, ne ho approfittato per utilizzare dell'Olio EVO che usavo da un po' per spignattare (si tratta di quello della Lidl, è quello più economico che ho trovato in commercio), e una parte di questo l'ho usata apposta per diluire quel che restava dell'Oleoresina (o Estratto CO2) di Rosmarino che avevo acquistato da Aroma Zone nel primo ordine. Costa meno dell'Aperoxid/Antiranz che si usano solo negli spignatti, e può essere usato anche nei saponi, sempre come antiossidante, perché resiste alla Soda.
L'Olio EVO tende a tingere il sapone di giallognolo, mentre l'Oleoresina nelle creme aggiunge un goccino di verde (ma spesso non si nota nemmeno, se ne mette poca), nei saponi non penso sia così forte, alle piccole dosi in cui si usa, e comunque in questo caso ho già il verde dell'argilla.

A questo punto possiamo cominciare, seguendo le norme solite:
Si comincia pesando i grassi, se sono solidi, Palma e Cocco vanno sciolti per intero prima di pesarli.
Avendo anche la Cera di Soia (un semplice olio idrogenato) da sciogliere, è importante non inserire subito gli oli termolabili, se ne avete qualcuno da far fuori nel sapone.
Meglio metterli a nastro.
Quando la pentola dei grassi è pronta, potete iniziare a farla scaldare a fuoco bassissimo, avendo messo anche il Karité, come sempre dobbiamo stare sotto i 70°C, inoltre non bisogna scaldare troppo gli oli anche per non dover sballare i tempi di raffreddamento necessari alla Soda, scaldare gli oli è veloce...ma raffreddarli molto meno.

Mentre i grassi vengono sciolti per bene, possiamo cominciare a pesare Soda e Acqua, dopo aver messo le adeguate protezioni.
Come vedete ho solo due mani, e non ho potuto farvi le foto della diretta, ma basterà buttare poco alla volta le scaglie di Soda nell'acqua, mescolando continuamente.
Se non volete attendere troppo, potete fare come ho fatto io: mettere la brocca con la soluzione basica in un bagnomaria freddo, nel mio caso ho scelto il lavandino, la soluzione più sicura, visto che, come vi ho già spiegato negli altri post, la Soda Caustica è altamente solubile in Acqua, e la cosa migliore da fare, in caso di problemi, è sempre buttare semplice Acqua.

Intanto che aspettiamo il raffreddamento della Soda ai 45°C (monitoriamola con un termometro!), andremo a preparare il becher con il mix di OE che ho scelto, che a raffreddamento ho inserito insieme agli oli poco prima di procedere alla saponificazione, mescolando bene.
A questo punto non resta che procedere con la saponificazione, si va a versare lentamente la soda nei grassi mescolando delicatamente col minipimer, ad un certo punto, prima ancora di averla versata tutta sarà necessario farlo partire.
Io ora uso come frullatore ad immersione il Braun Multiquick 5, a 15 velocità, quindi non ci sono problemi a gestire manualmente la velocità, mentre con quelli a meno velocità dovrete continuamente accendere e spegnere l'apparecchio.
Quando la consistenza del sapone sarà sufficientemente cremosa, ma assolutamente, prima ancora che diventi dura, si può procedere alla messa in stampo.
Come vi avevo già fatto vedere nel precedente post, dovrete avere a disposizione uno stampo tipo da plum-cake, così che i dadini di sapone vecchio possano essere dispersi nel sapone nuovo.
Io ho sempre lo stampo di compensato, adeguatamente foderato di carta forno.
Procedo come la volta precedente, mettendo un pochino di sapone nuovo, e aggiungendo dadini di sapone alternativamente, fino all'ultimo strato, dove se volete potete lasciare i cubetti all'esterno, come decorazione, e comunque tenendo presente in quale direzione intendete tagliare il sapone.

Una volta versato tutto il sapone, potete lasciarlo coperto a riposare fino ad indurimento, ci vogliono, per quelle dimensioni, come minimo 2 giorni, e anche successivamente è possibile che non sia del tutto indurito all'interno, quindi fate attenzione a rimuoverlo dallo stampo.
Con gli stampi come il mio, in legno, è relativamente facile, e potrete rimuovere il blocco in fretta, e senza troppi rischi, perché vi basterà tirare su la copertura di carta da forno, con gli stampi di silicone invece è più complicato, e vi consiglio nel caso di congelare un pochino lo stampo, prima di rimuovere il blocco.
Per tagliarlo, consiglio la stessa prudenza, io di solito aspetto circa una settimana da quando ho rimosso lo stampo, perché mi è già capitato di trovare all'interno una pasta troppo morbida.

Questa volta ho cambiato il taglio del sapone, rispetto alla volta precedente.
Infatti ho fatto meno sapone, quindi il livello era più basso, più adatto a tagliare dei quadrotti di sapone, piuttosto che delle fette verticali, così ho solo rifilato i bordi con i tagli perpendicolari alla lunghezza.
Quest'altra cassatina l'ho fatta a fine marzo, lasciandolo stagionare comunque fino ad ora, l'ho giusto provato settimana scorsa, perché effettivamente sono piena di sapone!
Anche questo mi è piaciuto molto, anche se effettivamente la fragranza mandorlosa dell'altro è spettacolare (nonostante perda in fretta).

spero proviate a farlo anche voi, è una delle lavorazioni più semplici per fare sapone cosmetico casalingo che non sia monocolor o bianco!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Promiseland.it, Biodizionario.it, la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto le mie personali maestre di saponificazione

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