giovedì 2 febbraio 2017

Qualche Pillola di Profumeria


Ciao a Tutti!
Oggi ho pensato di parlarvi di un argomento nuovo di cui mi sto interessando, ovvero la profumeria,  si tratta di un argomento estremamente vasto e complesso, ma voglio comunque parlarvi di alcuni elementi di base da cui si deve partire.

Inizio con il definire alcune differenze fra alcuni prodotti di profumeria:


  • Acqua di Colonia: dal 3% all'8% di fragranza 
  • Eau de Toilette: dall'8% al 15% di fragranza in 
  • Eau de Parfum: dal 15% al 25% di fragranza in Alcol Etilico all'80%
  • Parfum (Extrait de Parfum): dal 25% al 30% di fragranza, in Alcol Etilico al 90%

Ma facciamo un passo avanti, e differenziamo la profumeria tradizionale da quella moderna.
Se nella profumeria storica e tradizionale venivano usati dei veri estratti vegetali o animali, nella profumeria moderna vengono utilizzate delle sostanze odorose di sintesi, che ovvero sono “note pure”, e hanno un odore molto netto e definito, anzi, spesso da sole sono terribilmente nauseabonde, e non hanno un buon odore fino a che non vengono miscelate fra loro.

Alcuni esempi della profumeria tradizionale sono le Assolute, le Resine, gli Oli Essenziali e anche le Tinture, a questo proposito potrete ricordare che vi ho parlato in specifico dell'uso della Rosa nella profumeria tradizionale.
Ma nella profumeria storica non venivano apprezzati solamente gli estratti vegetali, in alcuni casi si utilizzavano anche sostanze di origine animale
Il famoso “Muschio” un tempo non era che un estratto animale, inteso come “odore di Maschio”, non “odore di Muschio” (come invece ci fa pensare la traduzione), in sostanza venivano prelevate alcune sostanze odorose dalle ghiandole degli esemplari maschi di alcuni animali.
Si trattava di fatto delle ghiandole deputate alla produzione delle sostanze odorose che il maschio di alcune specie utilizza per marcare il proprio territorio.
Ora ovviamente non è più così, anche i profumi caratteristici al Muschio non sono assolutamente realizzati con l'ingrediente animale, e nessuno più va ad asportare le ghiandole per estrarne questi secreti odorosi, vengono usate delle sostanze riprodotte in laboratorio, che si rifanno a quelle originarie, che venivano estratte dagli animali.
Se una volta quindi bastava trovare i giusti estratti, di buona qualità e addizionarli di solvente (solitamente Alcol Etilico) e fissanti, ora non è più così semplice.

Attualmente gli estratti vegetali vengono usati solamente in alcuni casi, e solo per aggiungere quello che non si riesce a raggiungere con le note olfattive, dato che, per quanto ci si impegni, non arrivano a ricreare la ricchezza e la completezza di un'assoluta di altissima qualità.
Uno degli esempi di questa “complessità” è un nuovo trend della profumeria occidentale, che si rifà a quella orientale, ovvero l'Oud.
L'estratto originale di Oud (chiamato anche Agar o Agarwood) non è altro che la secrezione patologica di alcune piante originarie del Sud-Est asiatico, del genere Aquilaria e Gyrinops, in risposta ad un'infezione fungina, queste piante rispondono secernendo questo olio protettivo, che ha un odore molto particolare.
Quello che però rende questo ingrediente naturale il prodotto più costoso della profumeria (si parla anche di 20000 €/kg) è però la lentezza del procedimento naturale.
Occorrono 50 anni per ottenere una quantità rilevante di secreto, e la stessa aromaticità del prodotto si intensifica con il passare del tempo.
La popolarità di questo ingrediente è stata portata in Europa dalla cultura araba (infatti è anche denominato da loro “Oro liquido”), che tradizionalmente ne ha sempre fatto un largo uso.
Di cosa sa il vero Oud probabilmente lo sanno davvero in pochi, dato l'alto costo della materia prima, ma esistono tantissime linee commerciali che lo utilizzano come nota olfattiva.
Ovviamente molti di questi profumi non sono creati con l'Oud originale, ma con una resina ricostruita, che quindi può essere di qualità e quindi fedeltà molto diverse.
Sicuramente fa parte della famiglia dei profumi legnosi, e viene descritto come ricco, intenso e profondo, con una dolcezza molto caratteristica, balsamica e speziata, che può avere note che passano dall'affumicato, al cuoio, per arrivare alla dolcezza del gelsomino.
Per quanto mi riguarda ho potuto solamente annusare la versione Oud di Alyssa Ashley, e assolutamente non mi è piaciuta, non so se questo significhi che in generale l'Oud non è un profumo per me, o semplicemente che non sia una delle migliori formule di profumo Oud.

La profumeria moderna, utilizza invece delle note pure, alcune di queste non sono altro che i famosi “allergeni del profumo”, che vengono miscelati per dare vita alle fragranze commerciali che noi tutti conosciamo.
Gli stessi oli essenziali sono costituiti da miscele, naturali, degli stessi componenti che in questo caso vengono però sintetizzati in laboratorio, e venduti alle aziende profumiere come “note odorose pure”.

Qualche esempio:


  • Lyral o Hydroxyisohexyl 3-Cyclohexene Carboxaldehyde
  • Alpha Amyl Cinnamaldehyde o Amyl Cinnamal
  • Benzyl Acetate
  • Terpineol 
  • Sclareolide
  • Carvone
  • Hexyl Cinnamaldehyde o Hexyl Cinnamal
  • Vanillin o Ethyl Vanillin
  • Ionone Alpha o Alpha-Isomethyl Ionone

Tutte queste sostanze vengono definite anche “Aroma Chemicals” e sono molecole odorose che nelle giuste proporzioni compongono anche gli odori presenti in natura, e che vengono miscelate in precise proporzioni oltre che per realizzare oli essenziali e assolute ricostruiti, anche per creare daò nulla un profumo, un po' come si dovrebbe fare unendo le singole note per creare una sinfonia.
E la sinfonia in questo caso è prodotta su base 1000, ovvero ogni profumo viene composto da 1000 parti, che vengono suddivise fra i numerosissimi ingredienti.
Alcuni profumi possono effettivamente comprendere, anche nella profumeria attuale, ingredienti naturali, come nel caso specifico che vi ho descritto l'Estratto di Oud, o ad esempio Benzoino, Assoluta di Rosa ecc...
Ma si tratta per lo più di profumi di un certo livello e parallelamente di costo, inoltre non per tutte le note ha senso ricorrere all'estratto naturale (es. per l'Oud c'è anche da valutare il costo della materia prima).

Un esempio può essere Chanel N°5, che ha subito delle riformulazioni nel corso del quasi intero secolo di produzione, lo stesso profumo acquistabile negli anni '50-'60 non è lo stesso che si trova ora, figuriamoci se si parla della formulazione originaria del 1921, già allora comprendente 80 ingredienti diversi, tra cui proprio Rosa e Gelsomino come estratti naturali, e alcune delle prime sostanze di sintesi: le aldeidi, assoluta novità nel campo della profumeria di quegli anni.

Anche per oggi mi fermo qui!
Alla prossima!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, Promiseland.it, Nononsensecosmethic.org, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione

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