giovedì 22 febbraio 2018

Performance dei Prodotti e riflessione sul Mondo della Cosmesi

Ciao a Tutti!
Oggi ho intenzione di affrontare un argomento piuttosto ostico, ovvero la performance dei prodotti.
Quando ho iniziato il blog ho dedicato molto tempo alla ricerca e alla produzione di prodotti ecobio, o quantomeno dei prodotti con il giusto compromesso fra efficacia, composizione e costo.
Negli ultimi anni mi sono interessata a comprendere sempre più formulazioni di prodotti e a spignattare il più possibile dei prodotti che mi erano necessari, ma senza perdere di vista il costo o la convenienza pratica.

Chi mi ha seguito dall'inizio saprà certamente che tendo a spignattare il più possibile quello che mi serve, sia i prodotti per cui non trovo sostituti commerciali soddisfacenti (es. Creme Viso, saponi naturali), sia quello che mi risulta talmente facile o talmente più economico del prodotto commerciale, anche con un discreto sacrificio di Packaging/aspetto estetico del prodotto.
Ho cominciato a scrivere il blog dopo un iniziale periodo di cambiamento, in cui ho eliminato tutti i prodotti commerciali e mi sono soffermata su prodotti ecobio, soprattutto per l'Haircare.
Ma nonostante tutto, per quanto orientata il più possibile all'ecobio, ho sempre mantenuto un occhio aperto ai compromessi, perché sì, in primis il cosmetico deve funzionare, altrimenti tanto vale non usarlo! Si inquina certamente molto meno con un prodotto che sia un buon compromesso, che provando 10 prodotti certificati che però finiscono inutilizzati.

Se negli anni mi sono focalizzata quasi sempre sulla formulazione in termini di “semafori”, dato che ho primariamente studiato sul biodizionario oltre che sul Forum di Lola, pur mantenendo un occhio sulla formula in generale, soprattutto per quanto riguarda il Make Up, ma anche qualche altro prodotto di skincare/haircare, mi sono resa conto di quanto i “semafori” non facciano la qualità “vera” di un prodotto.
Vi ho spiegato anche quale può essere il valore delle Certificazioni Cosmetiche, e di come interpretarlo, e anche lì ci sono dei limiti oggettivi.
Non è nemmeno un discorso di prezzo, perché non sempre il prodotto ecobio caro è valido, mentre il prodotto non ecobio lowcost non funziona... Altrimenti diciamolo... non esisterebbero i Beauty Blogger 🙃😝

Effettivamente è un periodo dove sto rivedendo molte considerazioni che girano intorno all'efficacia del prodotto, e mi sono resa conto che, per certi aspetti, sono stata anche io superficiale in passato.
Non solo è la formula “visibile” del prodotto, presa “per intero” ad essere o meno valida (l'INCI insomma), ma è anche la qualità degli ingredienti scelti, che in sostanza può essere verificabile solo a tentoni.
Questo l'ho scoperto capendo cosa voglia dire “performance” nel Make Up.
Se uno shampoo relativamente è facile da valutare, si può capire se presumibilmente sarà molto lavante o molto delicato, se sarà molto districante oppure no (con ovviamente qualche eccezione), aiutandosi anche con informazioni generali sulla marca e sul prezzo... nel Make Up tutto viene sconvolto.
La performance diventa qualcosa di impossibile da determinare, non solo perché minime differenze percentuali si traducono in prodotti estremamente diversi, ma anche perché la selezione delle materie prime e la realizzazione fisica del prodotto, oltre che lo stesso packaging influiscono molto prepotentemente l'azione del prodotto.

Ad esempio un mascara può essere straordinariamente valido come prodotto vero e proprio, ma essere inefficace con lo scovolino scelto su un tipo di ciglia medio (in questo caso le portatrici sane di ciglia ad ali non contano!), al contrario, utilizzando il giusto scovolino (non incluso), si potrebbe ottenere un risultato da soddisfacente a ottimo!
Insomma, se il packaging fa poco nella resa di un profumo, o di un bagnoschiuma (se non nella rapidità di consumo almeno!), nel trucco, nello styling dei capelli e anche in particolari prodotti di skincare fa la differenza! E la fa anche abissale!
Insomma... tutto questo mi ha portato a rivedere tante considerazioni, se per un detergente posso certamente spendere due parole per elogiare o criticare il packaging, in altri ambiti diventa davvero fondamentale!

In questo senso non posso che essermi aperta a tantissimi altri ragionamenti... alcuni mesi fa, in un gruppo FB, si ragionava sulla qualità dei siliconi.
Effettivamente sotto la stessa dicitura INCI si possono trovare siliconi (ma non solo, anche alcani, carbomer ecc..., se si pensa ad alcuni altri ingredienti cosmetici) di differente fluidità o spreading value...
Quindi che ne sappiamo noi di che esatto Dimethicone sia stato usato in un dato cosmetico?
Come facciamo a sapere quale tipo di Carbomer è stato usato?
Non si può!
E lo stesso vale anche per prodotti quali gli estratti vegetali (su cui si può ipotizzare), ma soprattutto per le polveri.
Le stesse polveri hanno una resa drammaticamente diversa pur con lo stesso INCI, perché la granulometria non viene certo indicata!
Questo differenzia la qualità di rossetti Frost economici e rossetti Frost di qualità, come la resa di un illuminante, di una cipria e anche di alcuni prodotti di skincare, quali quelli soft-focus!

Insomma, il mio è un post dove cerco di chiarire il più possibile come ragiono, sia nella scelta dei cosmetici che acquisto, sia di quelli che spignatto, sia di come valuto o meno i possibili INCI che leggo e che valuto, e spero che sia uno spunto anche per voi, per ragionare meglio sul costo di un cosmetico, sulla sua “esclusività”, o al contrario sulla possibilità di trovare dupe, o ancora, sulla possibilità di spignattarselo!

Spero che il post sia stato interessante!
A presto!

Rasmus

Si ringraziano il Forum di Lola, il Forum di Sai Cosa Ti Spalmi, Biodizionario.it, e la fondazione Wikipedia inesauribili fonti di informazioni e di ispirazione, ma soprattutto il gruppo di MUA e appassionati/e che mi ha aiutato con tantissimi consigli, in particolare un ringraziamento alla bravissima e pazientissima MUA MakeUp Pleasure!

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