venerdì 15 maggio 2015

Qualche pillola di Armocromia

Ciao a Tutti,
questa volta vorrei parlarvi di un argomento particolare, che non si limita alla cosmesi, ma sfocia un po' in altri ambiti.
Vorrei parlarvi di Armocromia, ovvero della teoria dei colori più adatti ad armonizzare i colori di ognuno di noi.
Purtroppo è un argomento che in teoria ha una forte base oggettiva, ovvero dipende da variabili ben definite, e non dal gusto personale, ma che poi, nella pratica, sfocia comunque in piccola parte nella soggettività.
Infatti, per quanto l'effetto visivo dell'accostamento dei naturali colori del viso (pelle, capelli e occhi), e i colori che vengono usati per abbigliamento e Make-Up, segua delle regole percettive piuttosto certe e appoggiate da diverse ricerche in ambito della psicologia generale della percezione visiva e della neuropsicologia, dall'altra è anche vero che i gusti personali, l'ambiente culturale e la percezione soggettiva (per quanto i meccanismi di base della percezione siano presenti in tutti gli esseri umani, alcuni parametri variano da persona a persona, basta pensare al caso eclatante del daltonismo, ma ci sono anche variabili non patologiche) svolgono un ruolo non indifferente, anche se circoscritto.

Per dare un'idea generale di qual'è lo scopo dell'armocromia, e di come riconoscere se un colore è o meno armocromatico su una persona, valgono queste indicazioni (che valgono sia per donne, che per uomini, anche se sicuramente l'ambito Make-Up è appannaggio femminile):

I Colori Giusti:

  • Aggiungono luminosità al tuo volto, facendoti sembrare più giovane, fresco e vivo
  • Aiutano a mimetizzare le imperfezioni come macchie, linee sottili e occhiaie
  • Riducono la necessità di usare Make-Up
  • Ammorbidiscono i lineamenti del viso
  • Ti fanno apparire più sicuro
  • Fanno si che le persone notino TE, non il colore di quello che indossi (Make-Up compreso)

I Colori Sbagliati:

  • Accentuano le linee sottili e le rughe
  • Accentuano macchie, occhiaie e imperfezioni della pelle
  • Ti fanno sembrare malato o stanco
  • Accentuano il doppio mento
  • Fanno si che si noti solo il colore che indossi (make-up o abbigliamento) e non TE


Seguendo queste indicazioni piuttosto semplici, si riesce già a fare una prima selezione dei colori che stanno bene su una persona.
Infatti l'impressione, anche della persona “digiuna” di armocromia, è “spontanea”.
Chiunque può accorgersi di come un colore giusto esalti una persona, e di come uno sbagliato la penalizzi, anche se magari si è in difficoltà a pensare a quale potrebbe essere il colore giusto.
Basta pensare ad esempio ad una celebrità come Jennifer Lopez agli Oscar 2015 (foto a destra): rossetto freddissimo e troppo brillante, che fa effetto semaforo, trucco sugli occhi che le conferisce un aspetto malaticcio e strano, vestito troppo chiaro, quasi invisibile sulla sua pelle che ha un sottotono piuttosto caldo (un vestito fin troppo "nude", lo definirei "cancellapelle", sulla scia dei rossetti definiti "cancella labbra" quando risultano troppo chiari e scialbi).
Guardate invece come già appare più "fresca" e giovane qui a sinistra, con colori caldi, più adatti a lei.
Non serve per forza studiare una teoria armocromatica per capire che con altri colori sarebbe stata molto, molto meglio (purtroppo di foto in cui lei è truccata e vestita più armocromaticamente di così non ne ho trovate, in questo caso ci voleva sicuramente un rossetto più importante di così).
Però, le teorie che sono state sviluppate servono a capire “cosa” non va bene in un colore sbagliato.
Un rossetto cancella-labbra può essere sia troppo chiaro, ma anche troppo polveroso, oppure essere sbagliato anche nella temperatura (sottotono caldo o sottotono freddo).
Per una sorta di convenzione, le teorie armocromatiche si sono sviluppate sul concetto di “stagione”, ovvero si definisce l'insieme di colori che compongono una persona, associandole ad una stagione meteorologica, associando semplicemente il tipo di colori che è comune vedere in quel periodo.

La prima teoria base suddivisa in 4 stagioni è stata sviluppata da Carol Jackson nel libro “Color Me Beautiful”
Si tratta di una semplice divisione che tiene conto di troppe poche variabili, in sostanza incasella tutti i possibili incarnati (anche limitandosi ai caucasici, nonostante la teoria armocromatica possa comprendere benissimo anche diverse etnie) in sole 4 categorie:
Estate: Colori freddi e chiari (es. Capelli biondo cenere, pelle eterea, insomma il classico fenotipo nordico)
Autunno: Colori caldi e pieni (es. Capelli rosso rame, pelle dal sottotono caldo e pastoso)
Inverno: Colori freddi e alto contrasto (es. Capelli corvini e incarnato latteo con toni bluastri)
Primavera: Colori caldi e brillanti (es. Capelli biondo caldo o castano chiaro caldo, pelle luminosa e calda).
Praticamente impossibile rientrare in solo una di queste categorie.

La successiva teoria a 12 stagioni è stata sviluppata da Lora Alexander nel libro “Color Revival 2° Edition” (da cui ho tradotto alcune definizioni).
In questo caso vengono aggiunte delle variabili, che permettono così di rendere sufficiente variabilità alle palette di colori adatti.
In questo caso andiamo a tenere conto di 3 variabili del colore, riprese dalla Teoria del Colore di Albert Munsell:



HUE = Caldo o Freddo → si riferisce alla quantità di Giallo o di Blu presente nel colore
VALUE = Chiaro o Scuro → si riferisce alla quantità di Bianco presente nel colore
CHROMA = Brillante o Soft → si riferisce alla quantità di Grigio presente nel colore

Quest'ultimo valore viene spesso confuso con la “Saturazione”, infatti, in italiano, il valore Croma è indicato proprio da quello che normalmente chiamiamo Saturazione.
Invece, il vero e proprio parametro Saturazione è la pienezza del colore, ovvero il parametro “Shaded”, che vedete nell'immagine più in basso.

Proprio la teoria a 12 stagioni, prende in considerazione queste tre variabili.
In sostanza le precedenti 4 stagioni vanno a rappresentare le 4 stagioni Assolute. Ovvero le stagioni che non lasciano spazio a dubbi, i colori sono nettamente freddi o caldi, brillanti o soft e chiari o scuri, o comunque almeno due di queste variabili.
A queste 4 stagioni si associano 2 diverse stagioni aggiuntive, per ognuna: 2 stagioni, una Brillante (Inverno e Primavera) e una Chiara (Estate e Primavera) o Profonda (Inverno e Autunno).

Questa suddivisione risolve alcuni dei problemi del precedente sistema, ma non è ancora sufficiente a creare una giusta palette di colori per tutti.
Si va a creare, quindi, un'ulteriore teoria a 16 stagioni, dove viene aggiunto il parametro Saturazione, ovvero la “pienezza” del colore, con l'aggiunta di nero, che in alcune delle stagioni del sistema a 12 era “compreso” insieme ad altri parametri.

In realtà non ci si ferma per forza qui.
Non tutte le persone riescono ad essere incluse al 100% in queste categorie, ed è per questo che esistono anche palette “a cavallo”, e che vanno valutate singolarmente.
Questo è soprattutto il caso di chi ha un sottotono neutro, che già rende difficile la scelta della stagione “madre”.
Vi faccio proprio il mio esempio, io infatti sono un Autunno a base neutra, ma senza rosso (che di solito è il sottotono neutro che sta alla base delle stagioni brillanti), ma a confine con l'Estate.
Insomma sono una delle persone a cui non va bene una palette Autunnale (Autunno Profondo Soft), ma nemmeno un'Estiva (Estate Chiara Soft).
A me infatti stanno bene colori pastosi, neutro-caldi, ma senza prevalenza di rosso e nessun colore brillante.
La definizione di colore “pastoso” è stata forse la cosa più difficile da capire per me. Si tratta infatti di colori con sottotono variegato, che in sostanza non appaiono ben definiti, ma che portano al loro interno diverse componenti: ad esempio marroni con componenti di viola caldo, color mattone dal sottotono rosato soft o aranciato spento ecc...
Sicuramente tutto ciò che è opposto ai colori “fluo”.

In ogni caso, il mio post non tratterà di come fare un'autovalutazione (o la valutazione di qualcun'altro) armocromatica, innanzitutto perché non sono tutt'ora in grado di farla con una buona affidabilità, ma posso solo fare esclusioni, in secondo luogo, perché è un argomento che va ben oltre la cosmesi, ed è potenzialmente molto, molto più complesso della teoria stessa.
Si tratta più che altro di voler creare consapevolezza in questo senso, e di dare indicazioni su come scegliere al meglio i propri colori, non guardando solamente il gusto personale.
Un colore può piacere, ma questo poi non sempre si traduce in un bell'effetto su tutti, sia che si tratti di un capo d'abbigliamento, sia di Make-Up.
Ad esempio, molte delle ragazze che conosco, più o meno esperte di armocromia, tendono ad autoprodursi i cosmetici decorativi, proprio perché insoddisfatte della scelta presente sul mercato.
Un esempio può essere la ricerca del perfetto rossetto MLBB (My Lips, But Better), cosa che per me è diventata un'impresa, anche se per ora non demordo!
Probabilmente finirò per spignattarmelo da sola! Ma chissà quanto mi ci vorrà!

Chiaramente l'armocromia non deve diventare un “obbligo”, io stessa non sempre vesto/mi trucco in maniera armocromatica (anche perché non ho ancora capito tutto ciò che mi sta bene e ciò che devo invece evitare), però è effettivamente vero, quando lo faccio, mi vedo più fresca e più “giovane”, di quando uso colori che non sono i miei.
Ad esempio ho imparato a truccarmi con i marroni caldi e dorati o aranciati, piuttosto che con i marroni freddi e rosati della Naked Palette, soprattutto nelle occasioni in cui l'abbigliamento non è armocromatico.
Al contrario, se uso colori armocromatici nell'abbigliamento, mi concedo qualcosa di meno armocromatico (ma sempre non troppo inadatto) come trucco, come ad esempio i viola, i blu/verdi freddi o il nero/grigio.
Poi in generale un trucco non armocromatico si nota meno di sera, mentre è da evitare di giorno, dove i difetti del viso vengono maggiormente evidenziati.

Anche per oggi è tutto!
Spero che abbiate trovato interessante l'approfondimento!

Rasmus

Si ringraziano Lora Alexander (le immagini sono tratte dal suo libro “Color Revival 2”), Pia (I tuoi colori, la tua griffe di bellezza, e tu di che rossetto sei?), e le MUA esperte in armocromia che mi hanno insegnato tutto quello che so!

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